Distanza non baldanza
A un metro e mezzo quando si sorpassa una bici!
In Svizzera, più di due terzi dei ciclisti raccontano di essere sorpassati regolarmente con una distanza laterale insufficiente. Per questo motivo chiediamo un legge che stabilisca per il sorpasso di una bici una distanza minima di 1,5 metri.
Oltre a non essere rispettoso, sorpassare a poca distanza è pericoloso: il 10% degli incidenti che coinvolgono biciclette è infatti causato dal sorpasso di un altro veicolo. E’ quindi tempo che una distanza di sicurezza sia indicata per legge.
Perché un metro e mezzo?
La distanza di sicurezza varia a dipendenza di fattori quali la velocità e le condizioni stradali. Un metro e mezzo si è rivelato essere una distanza media ragionevole ed è quindi stato preso come riferimento. In definitiva non si tratta di imporre una distanza minima, ma piuttosto di rendere consapevoli che anche i ciclisti necessitano sulle nostre strade di un proprio spazio. Non si tratta unicamente di ridurre in modo significativo gli incidenti causati dai sorpassi, ma anche di diminuire la continua percezione di pericolo vissuta da chi pedala condividendo le strade con le automobili. 1,2 metri è d’altra parte anche quella che viene chiamata la “distanza personale”. Se all’interno di questo perimetro la presenza di una persona estranea può essere percepita con disagio, a maggior ragione più esserlo un veicolo lanciato a 80 km/h! Distanza non baldanza..
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Perché una legge?
In confronto ad altri paesi dove la distanza minima è iscritta nella legge, in Svizzera si tende a sorpassare più vicini al ciclista. La normativa attualmente in vigore, secondo la quale bisogna rispettare una distanza “sufficiente”, non basta. Questa formulazione, tra l’altro, rende praticamente impossibile sanzionare comportamenti potenzialmente causa di incidenti: distanze considerate insufficienti possono infatti facilmente essere attribuite a una percezione soggettiva. La conseguenza è che molti utenti delle nostre strade le considerano troppo pericolose per essere percorse in bici. Va comunque ribadito che l’obiettivo prioritario della richiesta è quello di sensibilizzare gli automobilisti, non di aumentare le sanzioni. Ciò che è scritto nelle leggi viene infatti anche insegnato nelle scuole guida e può essere adeguatamente controllato dalla polizia.
Cosa dice il Consiglio federale?
Nella sua risposta del 14.02.2018 all’interrogazione del Consigliere nazionale PS Matthias Aebischer del 4.12.2017 il CF risponde come segue:
1 - Il Consiglio federale è consapevole che i ciclisti sono particolarmente vulnerabili.
2 - Il Consiglio federale ritiene la normativa attualmente in vigore, che prevede che “chi sorpassa deve avere particolare riguardo agli altri utenti della strada, in particolare a coloro che vuole sorpassare”, sufficiente (art. 35 del Codice stradale del 19 dicembre 1958 LCR: RS 741.01).
3 – Il Tribunale federale si è già occupato più volte della questione delle distanze laterali nel sorpasso di ciclisti. Anche la giurisprudenza non definisce concretamente una distanza minima. Il Consiglio federale ritiene questa scelta opportuna in quanto il rispetto di questa distanza sarebbe difficilmente controllabile. La distanza adeguata nel sorpasso di biciclette deve essere valutata caso per caso tenendo conto delle circostanze concrete.
4 – Il Consiglio federale ritiene che la demarcazione, con una larghezza minima, delle corsie ciclabili permette di sensibilizzare sui pericoli dei sorpassi troppo ravvicinati. Le demarcazioni attirano l’attenzione degli utenti della strada inducendoli a rispettare distanze adeguate.
Qui trovate il nostro parere riguardo a ciò (tedesco)
Nei video sottostanti potete scoprire se la risposta 4 è veramente giusta.